venerdì 13 giugno 2008

City di Alessandro Baricco

Questo libro di Baricco mi ha spiazzata, perché me lo aspettavo simile a Seta e invece, niente a che fare. Inizialmente non capisci dove l'autore voglia arrivare. Ci sono tante storie che non si intrecciano nemmeno e allora non capisci dove voglia andare a parare e sembra che il romanzo non decolli mai e invece con l'andare avanti della narrazione, il libro si fa interessante e quando finisce ci rimani anche un po' male. Il protagonista Gould è un ragazzino prodigio, ha tredici anni e frequenta l'università e gli hanno predetto che vincerà il Nobel, ha due amici Diesel e Poomerang, Diesel è un gigante, Poomerang è un ragazzo senza capelli ed è muto, ci sente ma non parla, i due hanno un solo difetto sono immaginari.
"Shatzy Shell è un'avvenente signorina che gira con un registratore perché il suo sogno è fare un western e ogni volta che le viene in mente qualche scena o qualche personaggio li incide su nastro, diventerà la governante di Gould e diverrà amica quindi di tutti e tre.

Gould ha un paio di hobby oltre agli studi, è un appassionato di boxe, ascolta la radio ogni volta che va in bagno e gli piace guardare le partite di calcio stando al bordo del campetto di gioco assieme al professor Taltomar grande esperto del regolamento, i due guardano senza mai intervenire, anche se la palla carabola vicino a loro e gli viene richiesto di rimandarla in campo. Il loro motto è "o guardi o giochi!". Poi c'è il papà di Gould, un generale che semte il figlio solo per telefono. La madre di Gould è partita, non vi dico per dove...

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