giovedì 31 gennaio 2008

Train de vie. Un treno per vivere di Radu Mihaileanu



Ho rivisto, in occasione della giornata della Memoria, Train de vie. È un bellissimo film, divertente e commovente. È poco conosciuto, ma non dovete assolutamente perdervelo, perché è un vero e proprio gioiellino. Uno shtetl, un piccolo villaggio ebreo nell'Europa dell'Est progressivamente invasa dai nazisti, i quali stanno ormai per sopraggiungere. Che fare? Il matto ha un'idea: raccogliere il denaro sufficiente per mettere insieme un treno, travestirsi da nazisti e da deportati e tentare così di passare le linee. L'impresa ha inizio tra consensi e dissensi (nasce persino un'agguerrita cellula comunista). Si beffano i nazisti, si disorientano i partigiani, ci si incontra (sul piano umano) e ci si scontra (su quello musicale) con gli zingari. Finché si giunge in una terra di nessuno. Ma sarà proprio così?

2 commenti:

Stefano Mina "un onesto pittore riminese" ha detto...

Bellissima e malinconica favola!...posso suggerirti - se già non li conosci- di ascoltare la musica dei "Taraf de Haidouks": sono gli zingari
che partecipano al film con quel brano davvero bello, suonato facendo scivolare la corda del violino tra le dita.
Se lo trovi ti consiglio l'album, pardon ( CD+DVD) : "the continuing adventures of Taraf de Haidouks" ciao. Stefano

Anonimo ha detto...

Grazie. Suggerimento accolto. Lo metto nella lista dei regali di compleanno, così lascio agli altri l'incombenza di trovarlo....